We Chappy0,
Prima di tutto apprezzo molto la tua risposta. Però, per colpa mia, sei caduto in un equivoco. La mia affermazione, non ha valore di massima, essa è affatto incomprensibile nel modo giusto se sparata lì al di fuori e al di là di ogni contesto. Quindi chiarisco, in modo più o meno esatto, quanto intendevo dire.
Al mondo psicologico, costituentesi sulla base delle elaborazioni delle pulsioni, io attribuisco gli stessi caratteri di negatività, di conflittualità, d'inversione, con cui definisco il mondo sociale. Se la cattiva sostanza della società trova una sua spiegazione nei termini marxisti dell'alienazione e del feticismo, la cattiva sostanza della vita psicologica (la finestra chiusa, sta per chi guarda solo dentro di sè, l'introspezione freudiana ) si spiega invece nei termini freudiani della rimozione e del sacrificio pulsionale. In entrambe le cose la dialettica ha portata e peso ontologici: all'unità della coscienza teorica fa riscontro l'unità del mondo. Se nel mondo sociale il lavoro produce non la realizzazione del soggetto (di quello che lavora e che poi noi vorremmo fosse contento di ciò che ha prodotto: pensa ai pionieri del volo che si costruivano i loro primi aerei, pensa a chi con un manuale della scuola radio elettra si costruisse il suo decoder FTA ) ma la sua espropriazione (pensa a chi ha pagato il decoder SKY che in una fabbrica lui stesso ha costruito e poi manco può vedere ETV ), nel mondo psicologico il piacere fisico non si collega all'intelligenza e allo spirito, ma alle censure inconsce dell'apparato mentale ( sull'apparato mentale indotto dai media ci sarebbe un gran bel discorso da fare ).
Se ci fai caso, entrambi i mondi vengono ridotti a totalità negativa mediante una prospettiva dialettica che assume, come orizzonte possibile del processo storico, l'idea di liberazione, cioè l'idea della natura arcaica e redentrice. Non mi credi ? Leggi alcuni post ad esempio di Rastin.
"A voi io non consiglio il lavoro, ma il combattimento" - Nietzsche.
"Che cosa e` buono ? Domandate. Essere valorosi è buono. Lasciate che le ragazzine dicano: "Essere buono è essere carino e insieme commovente" - Nietzsche.
La prima sarebbe stata per Plico67 ma non serve più
e la seconda per Rastin ;( ;( ;( ;( ;( .
Edited by wat - 12/9/2010, 01:30