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| Clamorose accuse arrivano da Frank Chamizo, l'azzurro che tre giorni fa è stato derubato della qualificazione olimpica nella lotta nel preolimpico di Baku.
Lo scandalo è iniziato nel match che Chamizo aveva dominato contro il lottatore di casa, Turan Bayramov. In quel match l'arbitraggio era stato particolarmente favorevole al lottatore di casa, ma nonostante tutto Chamizo aveva vinto l'incontro per 10-8.
Lo staff azero ha allora chiesto la review agli arbitri per togliere a Chamizo i due punti finali, decisivi per la vittoria. Non c'era nessuna ragione tecnica per intervenire, invece i punti sono stati tolti, si è tornati 8-8 e la vittoria è andata a Bayramov, a cui era stata attribuita durante il match una tecnica da quattro punti (cosa che anche Chamizo aveva messo a segno senza che però gli fosse riconosciuta).
Furibonde proteste dello staff italiano e pure di parte del pubblico, scuse dei dirigenti della federazione, giudici e arbitri del match esclusi dalla competizione e dal torneo olimpico, ma ormai nessuno poteva cambiare quel verdetto.
Fin qui cose già anche viste, favoritismi scandalosi verso atleti di casa, roba consueta negli sport tipo lotta, pugilato o simili.
Il fatto nuovo e ancora più grave arriva però con il racconto di Chamizo: "Sapevo che dovevo dare il doppio, il triplo in Azerbaigian, perché lottavo a casa loro e avevano comprato tutto. Lo stesso arbitro è stato con gli azeri per tutto il torneo. Io ce l’avevo fatta, ma poi è successo qualcosa che ricorda il pugilato di tanti anni fa. E allora sì, lo voglio dire, sono venuti da me offrendomi dei soldi, 300.000 dollari per perdere. Non voglio dire chi, ma è successo la mattina del peso. [...] Li ho mandati aff… perché non rappresento solo me stesso, ma anche l’Italia, la mia federazione, la Fijlkam e l’Esercito. Non è facile rompere la mia integrità".
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