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| La Pasqua, poverina, è sempre un po’ smortina: la trascorri con chi vuoi, e mica sempre con i tuoi; cade in mesi pazzerelli (marzo o aprile, sempre quelli), dove il cielo è insicuro, ora il sol, e ora fa scuro... cade pioggia sull’ovetto, e si bagna il coniglietto, bela, bela l’agnellino e il Sargento fa il cretino? Nossignori, non son folle, rime sghembe in si bemolle scrivo in fretta sul piccì per dirvi “eccoli qui, gli auguroni del Dì Santo che accompagnin proprio tanto tutti voi, amici cari, e quanti amate, molti o rari”. Ma un augurio dal mio cuore vada pure alle signore che sorridon in tivvù… che lo faccian sempre più con sincero sentimento, senza calcolo meschino per fregare il pollastrino. Buona Pasqua anche ai Cialtroni perché siano un po’ più buoni senza prender per il naso chi li segue non a caso. Ora chiudo e me ne vado, del tempo vostro già ho abusato.
Attached Image: Pasqua pollastrella
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